Il 18 aprile 2023, la Commissione europea ha introdotto il Cyber Solidarity Act, una legge che mira a rafforzare la cybersicurezza in Europa. Questa nuova legge propone la creazione di centri operativi di sicurezza informatica a livello nazionale, al fine di individuare, proteggere e rispondere alle minacce informatiche sia a livello nazionale che europeo. Margaritis Schinas, il vicepresidente dell’Unione europea, sottolinea l’importanza di questa legge nel garantire una maggiore sicurezza informatica.

Dal 17 gennaio 2023, sono entrate in vigore tre direttive dell’Unione europea in materia di sicurezza informatica. Gli stati membri hanno il compito di adeguare i propri sistemi entro ottobre 2025. La sicurezza informatica dell’Europa dipende dalla sicurezza di ciascuno stato membro, che deve proteggere i propri uffici pubblici, le grandi aziende e ogni singolo cittadino.

Le direttive si concentrano su diversi aspetti della sicurezza informatica. La prima direttiva mira a garantire un elevato livello di sicurezza informatica comune, mentre la seconda si concentra sulla resilienza operativa digitale nel settore finanziario. La terza direttiva riguarda la resilienza dei soggetti critici. Queste direttive rappresentano un passo avanti importante per migliorare la sicurezza informatica in Europa.

La cybersicurezza in Italia

Secondo Baldoni, il primo direttore generale dell’Agenzia italiana di cybersicurezza, siamo attualmente in uno stato di massima allerta dal 14 gennaio. Gli obiettivi principali degli attacchi informatici sono spesso di natura militare e governativa. Pertanto, ogni stato membro è tenuto a istituire un’agenzia nazionale dedicata alla sicurezza informatica. Paesi come Germania e Francia hanno già creato le proprie agenzie, mentre l’Italia ha istituito la propria agenzia nel giugno 2021.

Nonostante il ritardo iniziale, è possibile imparare dagli errori e dall’esperienza di altri paesi per aumentare il livello di sicurezza informatica. Le agenzie nazionali devono coordinare gli sforzi dei soggetti pubblici per implementare misure di sicurezza efficaci. Inoltre, è importante reclutare, formare e mantenere professionisti qualificati per migliorare la resilienza cibernetica a livello nazionale.

Il rapporto Clusit 2023

L’Italia è stata oggetto di un aumento significativo degli attacchi informatici nel 2022, con un incremento del 169%. L’associazione Clusit, che si occupa di promuovere la cultura e la sicurezza informatica, ha evidenziato questo aumento negli attacchi nel loro rapporto CLUSIT 2023 sulla sicurezza informatica. È fondamentale investire nella sicurezza informatica per proteggere il nostro paese da futuri attacchi.

Questo è quanto si può leggere nel rapporto Clusit 2023:

La tecnologia è solo una parte del puzzle. Per completarlo, è necessario il contributo di tutti. Serve una formazione finalizzata all’alfabetizzazione mediatica, alla consapevolezza e alla vigilanza, investimenti nel giornalismo di qualità, con reporter affidabili che seguano le notizie a livello locale, nazionale e internazionale, reti per condividere e segnalare le operazioni di influenza e nuovi tipi di normative che perseguano i criminali che generano o manipolano i media digitali con obiettivi fraudolenti. Bisogna essere consapevoli che ristabilire la fiducia nei contenuti digitali è un obiettivo ambizioso che richiederà approcci e contributi diversi. Non esiste un’azienda, un istituto o un governo in grado di risolvere queste minacce autonomamente. Il nostro superpotere come esseri umani è la capacità di collaborare e cooperare.

In altre parole, per contrastare efficacemente gli attacchi informatici, è essenziale adottare una strategia olistica. Non basta affidarsi solo alla tecnologia, ma è necessario coinvolgere tutti gli attori coinvolti. La formazione e l’alfabetizzazione mediatica rivestono un ruolo fondamentale nel migliorare la consapevolezza e la preparazione degli individui. È importante investire nella formazione del personale ICT e promuovere una cultura di sicurezza informatica all’interno delle organizzazioni.

Inoltre, è cruciale promuovere la condivisione delle informazioni e la segnalazione degli attacchi. Le reti di collaborazione tra organizzazioni, istituzioni e altre entità coinvolte nella cybersicurezza sono fondamentali per contrastare gli attacchi hacker in modo efficace. Inoltre, è necessario adottare nuove normative che perseguano i criminali che generano o manipolano i media digitali a scopo fraudolento.

L’aumento degli attacchi hacker

Il 2022 è stato un anno di sfide per la cybersicurezza in Italia, con un aumento significativo degli attacchi hacker. I dati rivelano un incremento del 169% degli attacchi nel corso dell’anno. Questi attacchi mettono in evidenza l’importanza di rafforzare le misure di cybersicurezza per proteggere le nostre infrastrutture digitali.

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Grafico degli attacchi hacker nel 2022

Uno dei mesi più colpiti è stato marzo, durante il quale si è registrato un picco di attacchi. Tuttavia, è fondamentale focalizzarsi non solo sulla quantità di attacchi, ma anche sulla loro efficacia nel causare danni reali. La prima direttiva dell’Unione europea in materia di cybersicurezza, il Cyber Solidarity Act, mira proprio a promuovere e sviluppare attività di formazione, sensibilizzazione e prevenzione degli attacchi hacker.

La cybersicurezza è diventata una priorità per l’Italia e per l’Europa nel suo complesso. È necessario dedicare risorse e investimenti per migliorare la protezione delle nostre infrastrutture digitali. La direttiva europea sottolinea l’importanza di sviluppare competenze e promuovere la ricerca e lo sviluppo nel campo della cybersicurezza.

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